Il Duomo e la Basilica di Sant’Ambrogio a Milano

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Alla scoperta dei due edifici di culto più importanti della città di Milano. Dall’inconfondibile stile gotico del Duomo ai simbolismi della Basilica di Sant’Ambrogio, il capoluogo lombardo ha molti misteri da raccontare. Contro le austere mura degli edifici mistici s’infrange, come d’incanto, la frenesia della metropoli. 

Il Duomo di Milano

Il Duomo di Milano (Basilica Cattedrale Metropolitana della Natività della Beata Vergine Maria) sorge nel mezzo dell’omonima piazza. Essa è la chiesa più grande d’Italia ed è conosciuta in tutto il Mondo per il suo spettacolare stile tardo-gotico. I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1386 e furono inizialmente sollecitati dal Duca Gian Galeazzo Visconti. Per la realizzazione dell’opera, il Signore di Milano chiamò i più importanti architetti e capimastri dell’epoca. I lavori di costruzione andarono avanti per diversi secoli, tra varie vicissitudini, sino al completamento dei lavori della facciata, nell’anno 1805. In definitiva, l’edificazione del Duomo richiese più di quattro secoli! 

Lo stile del Duomo

Lo stile del Duomo è essenzialmente di carattere tardo gotico, d’ispirazione boema, sebbene rivisitato nel corso della costruzione secolare. La pianta è a croce latina, con cinque navate e transetto a tre navate. L’intera struttura si poggia su giganteschi e affascinanti pilastri, che conferiscono all’interno dell’edificio un’atmosfera molto particolare. Straordinario è pure l’effetto cromatico dei finestroni lunghi e stretti, che si proiettano esternamente verso le guglie gotiche e i pinnacoli. In tutto il Duomo si contano 55 vetrate monumentali, opera dei più grandi mastri vetrai di quel tempo. 

La facciata è la porzione dell’edificio che più rispecchia l’accumularsi di accorgimenti stilistici nel tempo. L’impianto gotico di base è spesso contaminato da influssi barocchi o rinascimentali. Essa rappresenta a pieno il compromesso tra lo slancio verticale, tipico del gotico d’oltralpe, e il distendersi orizzontale della tradizione lombarda. La facciata presenta un’impressionante serie di statue e bassorilievi, molti dei quali oggi conservati (gli originali) presso il vicino Museo del Duomo. 

La meridiana

In prossimità dell’ingresso del Duomo è presente una straordinaria meridiana, opera degli artisti di Brera nel 1786. Essa è costituita da una striscia di ottone incassata nel pavimento. A mezzogiorno un raggio di luce si proietta esattamente sulla meridiana, traversando uno gnomone posto sulla parete sud. Esso indica il solstizio d’inverno e d’estate, nonché il segno zodiacale del periodo corrispondente.

La Madonnina

Famosissima è la Madonnina del Duomo. Essa è una statua in rame dorato, collocata nel 1774 sul punto più alto della struttura. L’opera, con i suoi 4,16 metri di altezza, appartiene all’ingegno dello scultore Giuseppe Perego. 

Il complesso ipogeo del Duomo

Recentemente sono stati riportati alla luce i resti dell’antico complesso paleocristiano che sorgeva esattamente sotto il Duomo. Si trattava di ben due edifici con il grado di basilica: Santa Maria Maggiore e Santa Tecla collocate in corrispondenza della zona absidale dell’attuale Duomo.

La Basilica di Santa Maria Maggiore (Basilica Vetus) era la cattedrale invernale della diocesi, mentre Santa Tecla quella estiva. L’inizio della costruzione della Basilica Vetus dovette seguire immediatamente l’editto di Milano, ad opera dell’imperatore Costantino nel 313. La Basilica di Santa Tecla, o Maior, venne edificata, invece, circa trent’anni dopo. 

Quando nel 1386 i milanesi decisero di costruire l’attuale Duomo, i complessi di culto preesistenti vennero progressivamente smantellati. Ad oggi è possibile ammirare soltanto alcuni resti della Basilica Maior presso il sotterraneo del sagrato del nuovo edificio. Santa Tecla, doveva rivestire una notevole importanza nel IV secolo poiché qui l’imperatore Costanzo II vi tenne un concilio per far accettare la fede ariana dalla Chiesa. 

La Basilica di Sant’Ambrogio a Milano

La basilica di Sant’Ambrogio è una dei più antichi edifici di culto della città di Milano. Anticamente nota come Basilica Martyrum, fu edificata sul finire del quarto secolo (386) su richiesta dell’allora vescovo della città Ambrogio. Quest’ultimo, infatti, voleva consacrare il luogo presso il quale erano stati resi martiri molti dei primi santi della Chiesa, come san Felice, San Gervasio, Santa Valeria e altri. Quando nel 397 vi fu sepolto lo stesso Ambrogio, la Basilica cambiò nome. 

L’architettura e il simbolismo della Basilica di sant’Ambrogio a Milano

La Basilica di sant’Ambrogio conserva fedelmente l’originale impianto paleocristiano. Esso prevede la presenza di tre navate senza transetto. Un grande abside è internamente adornato da uno straordinario mosaico: il Redentore in trono tra i martiri Protasio e Gervasio e con gli arcangeli Michele e Gabriele.

L’ingresso alla Basilica è costituito da un quadriportico presso il quale erano anticamente tenute assemblee cittadine e funzioni religiose. Esso è costituito da una serie ripetuta di eleganti pilastri con semicolonne, i quali si connettono ad arcate geometriche. Molto interessanti sono i motivi decorativi dei capitelli, che sovente richiamano particolari elementi simbologici e potrebbero essere opera dei Maestri Comacini. 

Il quadriportico dà accesso alla facciata a capanna, costituita da due logge sovrapposte. Notevoli sono gli elementi decorativi che fanno da cornice ai portali. Tra di essi è possibile identificare una serie di bellissimi nodi intrecciati. La Basilica presenta due campanili, detti dei canonici dei monaci. 

Superiormente al portale principale è ben visibile un elemento simbolico unico nel suo genere. Si tratta di una scacchiera costituita dall’alternanza di caselle bianche e  rosse. Lo stesso elemento è rinvenibile internamente all’edificio e nuovamente sulla facciata, per un totale di 4 esemplari. A memoria, sono noti pochi altri esempi di scacchiera presso edifici di culto, costatazione che rende gli esemplari di Sant’Ambrogio quasi un unicum in fatto di simbolismo. 

Ipotesi sul simbolismo della scacchiera

Sono state proposte svariate ipotesi per tentare di spiegare cosa ci faccia una scacchiera sulla facciata di un edificio di culto così importante. Qualcuno ha teorizzato un legame della Basilica di Sant’Ambrogio con i Cavalieri Templari, a cui la simbologia degli scacchi richiamerebbe, ma non sono mai state trovate valide prove a supporto. Secondo tale visione, le scacchiere sarebbe state apposte dopo il 1133 quando l’edificio passò ai monaci cistercensi, al seguito di San Bernardo di Chiaravalle in persona. Quest’ultimo, infatti, era stato il curatore della Regola che gli stessi Templari avevano adottato. I Cavalieri, secondo alcuni, avrebbero accompagnato San Bernardo durante il suo arrivo a Milano, portando con loro un nuovo gioco dall’Oriente: gli scacchi.

Più probabile, invece, che l’alternanza tra le caselle bianche e rosse (rosse per una questione stilistica, essendo Sant’Ambrogio costruito con materiali poveri, tra cui i caratteristici mattoni) richiami la contrapposizione tra il bene e il male. In tal senso, la scacchiera rappresenterebbe l’eterna lotta tra le forze celesti e quelle di satana, che vedrebbe infine Cristo vittorioso. Non a caso, notiamo che il mosaico situato presso il catino absidale mostra Gesù in trono con alle spalle proprio lo stesso motivo decorativo. 

Il serpente di Mosè

Secondo la tradizione, su una colonna di granito posta all’interno della Basilica, si troverebbe il serpente di Mosè. Tale sarebbe, infatti, la scultura di bronzo che il profeta fece erigere durante il lungo peregrinare degli Israeliti nel deserto. Le scritture [1] raccontano di come Dio abbia deciso di punire il popolo eletto a causa delle troppe lamentele per la durezza del viaggio, inviando tra loro serpenti velenosi. Tuttavia, chi veniva morso poteva salvarsi guardando la scultura in bronzo del serpente di Mosè. Il manufatto conservato a Sant’Ambrogio, in realtà, fu donato dall’imperatore Basilio nel 1007. Ciò nondimeno, molti credono ancora che il serpente di bronzo stia pazientemente aspettando la fine del mondo dall’alto della sua colonna. Quando i tempi saranno maturi, esso prenderà vita e striscerà verso terra, come segno premonitore del giudizio finale.

 

La colonna del demonio di Milano

Lateralmente alla Basilica, sul lato sinistro, è presente una colonna che nei secoli è stata oggetto di una curiosa leggenda. Essa, infatti, sarebbe stata testimone di una terribile lotta tra Sant’Ambrogio e il demonio. La colonna (detta del diavolo) porterebbe ancora i segni del combattimento, tanto che il diavolo vi conficcò per errore le corna, lasciando visibili due fori.

 In realtà, la colonna ha una valenza storica importante, perché anticamente presso di essa venivano incoronati gli imperatori germanici. 

Samuele Corrente Naso

Note

[1] Esodo.

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