Il nodo di Salomone rientra in una ristretta schiera di simboli decorativi, e allo stesso tempo carichi di significazione, che imperturbati hanno attraversato i secoli. Ad una sommaria analisi esso può apparire meramente come due semplici anelli intrecciati tra loro, ma che in verità nascondono una simbologia ricchissima e affascinante.
Cenni storici
In primis il nodo di Salomone è di origine antichissima. Addirittura i rinvenimenti più antichi risalgono al periodo preistorico, e la sua originaria interpretazione è oggetto di ampio dibattito tra gli studiosi. Esso figura, ad esempio, tra i graffiti della Val Camonica, sebbene non sia semplice datare con certezza la relativa incisione.
I primi a utilizzare sistematicamente il nodo come decoro furono i Celti. E ciò fu determinante per la successiva diffusione del simbolo in Europa, giacché i Romani se ne invaghirono fin dalle campagne militari di cesare in Gallia. Numerosi sono, infatti, i rinvenimenti all’interno dei mosaici del I secolo d.C nella parte centrale della penisola italiana, quali alcuni esemplari rinvenuti a Pompei, o a Ostia.
Tuttavia, come nel caso di altri famosi simboli decorativi ed esoterici, il Medioevo è il periodo storico con la maggiore concentrazione di rinvenimenti. La simbologia si mantiene intatta rispetto ai primi esemplari; ciò che cambia è il contesto: se prima il Nodo di Salomone abbelliva decorazioni pagane, adesso compare perlopiù in chiese e raffigurazioni cristiane.

E’ in questo periodo che il Nodo è largamente utilizzato dai maggiori architetti del tempo: i monaci Cistercensi e i Cavalieri Templari, per cui il simbolo assume valenze simboliche ed esoteriche nuove. Appare su colonne, codici miniati, mosaici! I Templari lo utilizzano persino in battaglia durante le Crociate. Ciò nondimeno sono noti numerosi esemplari di origine araba su elmi e scudi di soldati Musulmani.
Significato simbologico
Simbolicamente il Nodo di Salomone rappresenta un’unione, un incontro. In particolare il legame tra Dio e l’uomo, che non può essere sciolto. Nessuno infatti può sfuggire al disegno del creatore e allo stesso tempo Egli non può abbandonare i suoi figli. Per questo motivo il simbolo rappresenta l’eternità e l’infinito. Il Nodo, inoltre, richiama molto da vicino la forma di una Croce, simbolo per il cristiano di sofferenza e amore allo stesso tempo. Due anelli legati tra loro sono liberi di muoversi l’uno rispetto all’altro ma non possono essere totalmente indipendenti. E’ forse il grande mistero della volontà divina e del libero arbitrio: dove inizia l’una e finisce l’altra?
Soltanto l’uomo che si affida completamente alla giustizia di Dio può scoprirlo. E chi meglio del biblico Salomone fu giusto e saggio? Ecco spiegato il perché un semplice nodo possiede il nome di un re.
Samuele Corrente Naso
Samuele è il fondatore di Indagini e Misteri, ragion d’esser forse filosofica, vagamente esistenziale e antropologica quanto basta. È laureato in scienze biologiche e biologia forense. Per diletto cerca il trascendimento attraverso cose insolite e vetuste, come incerti simbolismi o enigmatici riti apotropaici. Insegue il mistero attraverso l’avventura ma quello, inspiegabilmente, è sempre un passo più in là.