La Lancia di Longino che trafisse il costato di Cristo

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“Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua” [Gv 19,33-34].

La Lancia di Longino

La Lancia di Longino, secondo la tradizione cristiana e i vangeli, è la lancia con cui fu trafitto il costato di Gesù crocifisso. A quel tempo, per accelerare la morte dei condannati in croce, si usava spezzare le gambe dei malcapitati (crurifragium). Tuttavia, nel momento in cui i soldati romani si accinsero a compiere la procedura si accorsero che Gesù era già morto. Per assicurarsene, uno di loro colpì il fianco del Cristo con una lancia; la tradizione cristiana riporta il suo nome: Longino [1], oggi venerato come santo dalla Chiesa Cattolica. Ciò nondimeno è probabile che Longino sia un nome fittizio e derivi dal termine greco λόγχη (lònche), che giustappunto significa “lancia”.

Si compiva così la profezia del profeta Zaccaria, i cui testi risalivano a più di 300 anni prima della crocifissione di Cristo [2]:

“Riverserò sopra la casa di Davide e sopra gli abitanti di Gerusalemme uno spirito di grazia e di consolazione: guarderanno a me, colui che hanno trafitto. Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico, lo piangeranno come si piange il primogenito”.

Ma pure come attestato nel libro dei Salmi [3] del terzo secolo a.C.:

“Egli preserva tutte le sue ossa, e nessuno di esse è spezzato”. 

Infatti, Giovanni [4] specifica chiaramente come non fu praticato il crurifragium su Cristo già morto: 

“I soldati (…) giunti a Gesù, lo videro già morto e non gli spezzarono le gambe”.

Attestazioni storiche

La presenza della Lancia di Longino come reliquia è attestata sin dai primi anni del sesto secolo a Gerusalemme dallo storico romano Cassiodoro [5]. Intorno al 570 è invece il pellegrino piacentino Antonino a confermare la testimonianza di Cassiodoro; secondo i suoi racconti si sarebbero trovati presso la Basilica sul Monte Sion [6]:

“la corona di spine con la quale Nostro Signore fu incoronato e la lancia che lo colpì nel fianco”.

Dopo la conquista di Gerusalemme del 615 ad opera dei Persiani, secondo la cronaca bizantina del VII secolo “Chronicum Alexandrinum”, la Lancia (o quantomeno le parti in ferro che si erano conservate, come la punta)  sarebbe stata trasportata a Costantinopoli e deposta presso la Basilica di Santa Sofia. La Lancia rimase lì sino al 1244 allorquando fu donata dall’imperatore Baldovino II a re San Luigi IX di Francia. Insieme alla Corona di Spine e un frammento della Vera Croce fu collocata presso la Sainte-Chapelle du Palais di Parigi. La Cappella fu spogliata durante la Rivoluzione Francese e le reliquie trasportate presso la Bibliothèque Nationale de France; da quel momento si perse ogni traccia della Lancia di Longino [7], mentre la Corona di Spine è oggi conservata presso la Cattedrale di Notre-Dame.

 

 Samuele Corrente Naso

Note

[1] Atti di Pilato; Vangelo di Nicodemo

[2] Zaccaria 12,10

[3] Libro dei Salmi 34,20

[4] Giovanni 19:33

[5] Cassiodoro, “Expositio in Psalterium”, lxxxvi.

[6] Catholic Encyclopedia, “The holy Lance”

[7] Catholic Encyclopedia, “The holy Lance”

 

Autore

Samuele

Samuele è il fondatore di Indagini e Misteri, blog di antropologia, storia e arte. È laureato in biologia forense e lavora per il Ministero della Cultura. Per diletto studia cose insolite e vetuste, come incerti simbolismi o enigmatici riti apotropaici. Insegue il mistero attraverso l’avventura ma quello, inspiegabilmente, è sempre un passo più in là.

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